Che si tratti di una pandemia come quella che abbiamo vissuto negli ultimi due anni o di un normale luogo di lavoro come un laboratorio di ricerca o un ambiente di processo, il risultato non cambia: in tutti questi casi, infatti, si possono trovare sostanze inquinanti nell’aria che rischiano di mettere in pericolo chiunque, trovandosi a lavorarci, le inalino o ne vengano in contatto.
Pertanto, in tutti questi casi si rende necessario effettuare un campionamento d’aria nell’ambiente di lavoro, un processo utilizzato per determinare quali contaminanti presenti nell’aria sono presenti anche in un ambiente in cui si svolgono mansioni quotidiane. Ma cosa si intende quando parliamo di sostanze inquinanti dell’aria? E quali sono quelle principali? Vediamo tutto in questo articolo.
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Cosa sono le sostanze inquinanti dell’aria
Le sostanze inquinanti dell’aria sono quelle che provocano l’inquinamento atmosferico, ossia la contaminazione dell’aria dovuta alla presenza nell’atmosfera di sostanze nocive per la salute dell’uomo e degli altri esseri viventi o che provocano danni al clima o ai materiali. L’inquinamento atmosferico può causare malattie, allergie e persino la morte per l’uomo; può anche causare danni ad altri organismi viventi come animali e colture alimentari e può danneggiare l’ambiente naturale.Leggi anche: Analisi del microclima negli ambienti di lavoro
Quali sono le principali sostanze inquinanti dell’aria
I contaminanti dell’aria sono diversi e si divisono in alcune categorie specifiche.- Gas: fluidi informi che si espandono fino a riempire lo spazio che occupano, i gas sono presenti in molti ambienti di lavoro: gas di scarico, i gas di saldatura, gas di combustione interna. I gas tossici sono pericolosi per la salute umana, ma lo sono anche i anche i gas non tossici, in quanto possono causare danni se impediscono l’assunzione di ossigeno.
- Vapori: i vapori sono sostanze volatili che si formano quando i materiali che normalmente esistono allo stato solido o liquido evaporano. Nell’industria, i solventi organici producono comunemente vapori, specialmente solventi con basso punto di ebollizione che vaporizzano facilmente a temperatura ambiente. Molti vapori si fanno strada nel corpo attraverso l’inalazione e l’assorbimento cutaneo.
- Polveri: nell’industria, le polveri sono particelle solide sospese nell’aria che misurano tra gli 0,1 e i 25 micrometri. Le polveri sono solitamente le particelle solide generate da attività come la frantumazione, la manipolazione, la rottura, la detonazione, la macinazione, l’esplosione o lo scuotimento di diversi materiali. I materiali possono essere organici o inorganici: roccia, carbone, legno, minerale, metallo e grano sono esempi comuni.
- Fumi: i fumi si formano quando i solidi caldi volatilizzati – solidi che si sono trasformati in vapori – si condensano nell’aria fredda. Le particelle che compongono i fumi sono estremamente fini e facili da inalare, di solito hanno un diametro inferiore a 1 picometro. La saldatura e altri processi che coinvolgono il metallo fuso tendono a produrre fumi.
- Nebbie: le nebbie sono liquidi finemente dispersi sospesi nell’atmosfera e si formano quando i liquidi vaporizzati si condensano nuovamente nel loro stato liquido e le particelle liquide vengono sospese nell’aria. Possono anche formarsi quando un processo come l’atomizzazione disperde il liquido nell’aria.
- Fibre: le fibre sono particelle lunghe, sottili e solide, la cui lunghezza spesso supera di gran lunga il loro diametro: l’amianto, la fibra di vetro e il talco fibroso spesso si scompongono in fibre. I processi di costruzione, estrazione mineraria, demolizione e fabbricazione spesso producono questi contaminanti.