Emissioni, Aria ed Ambiente di Lavoro

Tu sei qui:

Il microclima di un ambiente d’ufficio, cioè quel complesso insieme di parametri fisici (temperatura dell’aria, temperatura media radiante, velocità dell’aria, umidità relativa) che, insieme ad altri fattori come l’attività metabolica e l’abbigliamento, caratterizzano gli scambi termici tra il lavoratore e il luogo di lavoro, è un elemento molto importante in qualsiasi valutazione del rischio. Infatti, l’ambiente termo-igrometrico in cui opera un lavoratore può non solo compromettere la sua sicurezza e la sua salute, ma anche essere incompatibile con le mansioni che vi vengono svolte. Questo tipo di clima può causare sensazioni di disagio nei dipendenti. 

In termini generali, il lavoro è considerato confortevole quando non compromette le prestazioni mentali o l’attività fisica. Tuttavia, l’esperienza di GEAOLAB in questo settore ha dimostrato che le condizioni di comfort termico non sono identiche per tutte le persone in tutte le circostanze: alcuni individui sono più sensibili alle variazioni di temperatura rispetto ad altri; alcune attività richiedono uno sforzo metabolico maggiore rispetto ad altre; alcune persone si vestono in modo più caldo rispetto ad altre; e così via. 
 

MICROCLIMA AMBIENTALE 


Il microclima ambientale e il comfort dei lavoratori sono valutati misurando i parametri ambientali e individuali, quindi sviluppando indici specifici che mostrano come i microclimi influenzano gli individui. Ricordiamo che il comfort termico è definito dall’American Society of Heating, Refrigerating and Air Conditioning Engineers (ASHRAE) come una condizione di benessere mentale e fisico dell’individuo rispetto all’ambiente in cui vive e lavora.  
E può essere quantificata utilizzando due indici particolari: 

  • PMV (mean predicted rating): È il valore medio del punteggio di una persona su una scala non specifica di 7 punti, in base a come si sente nel suo stato attuale. Da +3 (molto caldo) a -3 (molto freddo), passando per 0 punti come né caldo né freddo; 
  • PPD (percentuale prevista di insoddisfatti): Questo indice calcola la percentuale di persone che non amano il loro stato attuale quando si considerano ambienti moderati come uffici, laboratori di ricerca, scuole, ospedali… 

 TIPOLOGIA DI AMBIENTI 


Dal punto di vista termico si possono riconoscere diversi tipi di ambienti: 

  • ambienti moderati, in cui è possibile raggiungere condizioni confortevoli. 
  • ambienti severi, in cui tali condizioni non possono essere garantite e quindi occorre prestare attenzione alla salute e alla sicurezza del lavoratore. 
  • ambienti caldi e severi: Il soggetto può non riuscire a prendersi cura di sé oltre un certo limite attraverso meccanismi di termoregolazione (vasodilatazione e sudorazione) quando sperimenta questo ambiente, perché prevede un aumento della temperatura interna. Alcuni esempi sono la carenza d’acqua, la carenza di sale o l’esaurimento del sudore. 
  • climi molto freddi: Il soggetto non è in grado, oltre certi limiti, di prendersi cura di sé attraverso meccanismi termoregolatori (vasocostrizione e brividi). Quando ciò accade, la temperatura corporea centrale si abbassa al di là di quanto accadrebbe naturalmente. 

Migliorare la situazione dell’ambiente di lavoro permette di creare quelle condizioni intrinseche determinano le condizioni estrinseche per una più efficiente produzione e performance del posto di lavoro. GEOLAB può esserti affianco per implementare questa importante miglioria di business

Condividi sui Social